La Toscana e l'America

Il rapporto di Firenze con le Americhe nasce paradossalmente prima della loro scoperta. È Paolo dal Pozzo Toscanelli, astronomo fiorentino, ad impegnare la propria autorità di studioso, sia verso il re del Portogallo sia presso Cristoforo Colombo, affinché si cercasse di arrivare in Oriente passando per Occidente. La pressione dei Turchi aveva infatti reciso ogni via di comunicazione con il lontano Oriente da cui Firenze si approvvigionava di spezie e mercanzie varie.

Portolano n.1

In quel periodo a Firenze stava risorgendo la grande cultura geografica ellenistica che, unendosi con le riletture arabe dell'opera di Tolomeo, aveva convinto il grande astronomo-astrologo della fattibilità dell' impresa. Per illustrare la sua teoria Toscanelli invia diverse carte geografiche ai suoi corrispondenti .

Uno di questi esemplari potrebbe essere il Portolano n.1 conservato tra i manoscritti della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e a lui attribuito, seppur in maniera controversa.

W. Tempel, Nebulosa di Orione (1876 ca.)I rapporti culturali di Firenze con i giovani stati americani sono molteplici, data anche la grande curiosità che ha sempre animato la casa Medici. Nel campo delle scienze astronomiche troviamo che le relazioni con l'unione degli stati del Nord si sono già consolidati intorno al 1870 allorché G. B. Donati riporta con grande rispetto la lettera del direttore della Smithsonian Institution di Washington a proposito della grande aurora boreale del febbraio 1872.

In seguito alla repentina morte di G.B. Donati l' astronomia fiorentina è soprattutto immagine, con i bei disegni di W. Tempel fatti al telescopio equatoriale di Amici, ma non scienza. Saranno proprio le fotografie di Henry Draper a convincere gli astronomi ad abbandonare la pratica del disegno astronomico così mirabilmente esercitata da Tempel a Firenze. Quando Antonio Abetti, dotato di una solida cultura astronomica, succede a Tempel, Arcetri automaticamente si inserisce nel tessuto di rapporti che si stavano creando tra l'astronomia nord-americana e quella italiana, grazie essenzialmente alle relazioni già consolidate dagli astronomi Angelo Secchi, Pietro Tacchini e Annibale Riccò. Tra gli interlocutori americani spicca la singolare figura di scienziato manager di George Ellery Hale. Egli non proviene dal mondo accademico ed è, in parte, un autodidatta. Investe notevoli risorse finanziare per costruire un proprio osservatorio solare sulle rive del lago Michigan e poi, alla ricerca di cieli più tersi, si sposta in California dove fonda l'osservatorio di Mt. Wilson.

H.Draper, Nebulosa di Orione (1880)Hale inventa uno strumento per l'osservazione fotografica del Sole, che, di fatto, permette di sostituire con una fotografia la pratica dell'osservazione e della registrazione su appositi moduli della posizione delle protuberanze solari e dei fenomeni attivi. Lo strumento di Hale, allo scadere del secondo decennio del XX secolo, costituisce la frontiera della ricerca in astronomia e Firenze vuole dotarsene. Antonio Abetti spinge il proprio figlio minore Giorgio a recarsi in America per incontrare Hale, che tra l'altro visita Firenze nel 1894. Large Binocular TelescopeGiorgio, diventato professore ordinario di Astronomia presso il Regio Istituto di Studi Superiori di Firenze (la futura Università), diventa anche direttore dell'Osservatorio e riesce a ultimare la costruzione della Torre Solare. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale i rapporti con l'America si interrompono per poi riallacciarsi attraverso borse Fulbright concesse a ricercatori fiorentini presso prestigiose istituzioni americane. Nasce così un'importante collaborazione rinsaldatasi anche sotto la direzione di Guglielmo Righini (1953-1978), successore di Giorgio Abetti, grazie anche ad un fluire di fondi americani verso l'osservatorio nel quadro della politica adottata allora da Washington di finanziare le istituzioni di ricerca europee.

La collaborazione di Arcetri con gli Stati Uniti non conosce soste neppure sotto la direzione di Franco Pacini (1978-2001), anzi subisce una forte accelerazione con progetti di avanzata tecnologia astronomica. La costruzione di un innovativo telescopio, il Large Binocular Telescope (LBT), formato da due specchi di 8.4 metri di diametro su di un' unica montatura, situato a Monte Graham, presso Sufford, Arizona, è in questo momento in fase conclusiva ed è frutto proprio della collaborazione tra la comunità degli astronomi italiani, in particolar modo di Arcetri, alcuni istituti astronomici tedeschi, l'Università dell'Arizona e la Research Corporation americana.

 

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L'Astronomia
nel XIX secolo