INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri e
Associazione Astronomica Amici di Arcetri
in occasione del Giorno della Memoria 2019 presentano
domenica 27 gennaio 2019 – ore 17:00
Biblioteca dell’INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri
ASTRI perseguitati
astronomi e musicisti sotto le leggi razziali
Guido Horn d’Arturo e il telescopio a tasselli,
progenitore dei moderni grandi telescopi
conferenza di
Fabrizio Bònoli
già professore associato, è attualmente professore a contratto di Storia della cosmologia presso l’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.
Alla fine degli anni Venti del secolo scorso, si stava avviando negli Stati Uniti il progetto del grande telescopio da 5 m sul Monte Palomar, un’impresa inavvicinabile per l’Italia dell’epoca. Guido Horn d’Arturo – direttore dell’Osservatorio Astronomico dell’Università di Bologna dal 1921 al 1954, con una drammatica interruzione per le leggi razziali ebbe, nel 1932, l’idea geniale di costruire il telescopio con tanti piccoli tasselli, invece di uno specchio unico, e di metterli insieme come in un mosaico.
Dopo un prototipo da 1 m di diametro, Horn d’Arturo realizzò nel 1952, all’interno della Specola bolognese, un telescopio con un obiettivo da 1,8 m di diametro, composto da 61 specchi esagonali le cui immagini erano concentrate nello stesso piano focale, grazie a tre viti poste sotto ad ogni tassello, anticipatrici della moderna “ottica attiva”. In cinque anni Horn d’Arturo espose più di 17.000 lastre fotografiche, scoprendo anche nuove stelle variabili.
Nel 1979, il Multiple Mirror Telescope in Arizona fu il primo di una lunga serie di telescopi sviluppati con la tecnica ideata da Horn d’Arturo, fino allo European Extremely Large Telescope, oggi in costruzione in Cile, con quasi 800 specchi esagonali per un diametro complessivo di circa 40 m e al telescopio spaziale James Webb, con 18 specchi per un diametro di 6,5 m, il cui lancio è previsto nei prossimi anni.
Il telescopio a tasselli di Guido Horn d’Arturo è senza dubbio il progenitore dei nuovi grandi telescopi multi-mirror, anche se il suo merito non è mai stato riconosciuto, fino a quando, nel novembre scorso, la comunità astronomica ha deciso di intitolargli il moderno telescopio ASTRI, sulle pendici dell’Etna, dedicato all’osservazione di radiazioni ad altissima energia dallo spazio.
A seguire musiche di Bloch, Castelnuovo Tedesco, Massarani, Rieti, Sinigaglia
eseguite al pianoforte da Marco Padovani
Marco Padovani - Diplomatosi in pianoforte all'Istituto Superiore di Studi Musicali "L. Boccherini" di Lucca, si è contemporaneamente laureato in Fisica e dottorato in Astronomia presso l'Università degli Studi di Firenze. Attualmente è ricercatore a contratto all'INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri.
Ingresso gratuito su prenotazione
Per prenotare scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonare al numero 055-2752280 (lu-ve dalle 10 alle 12)
Ingresso: Via del Pian dei Giullari, 16 Firenze